GenitorialitàIl cervello ha bisogno di nutrimento emotivo

Azzurra Maddalena

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Il cervello ha bisogno di nutrimento emotivo

Le condizioni essenziali per uno sviluppo ottimale del cervello umano sono: nutrizione, sicurezza fisica, e nutrimento emotivo. Ora, tenendo conto che viviamo in un mondo industrializzato, ad eccezione di casi di severa trascuratezza, i bisogni di nutrizione e protezione sono di solito soddisfatti. Quello che invece spesso manca, o è carente, è il nutrimento emotivo che rappresenta il principale requisito per un sano sviluppo neurobiologico del cervello fin da quando siamo piccoli (Siegel, 1999).

Il bambino ha infatti bisogno di relazioni di attaccamento con almeno un adulto significativo che sia disponibile, protettivo, psicologicamente presente e ragionevolmente non stressato, perché senza questi elementi non può sopravvivere. Senza un attaccamento sicuro, salvo e libero dai fattori di stress, il suo cervello non può svilupparsi in maniera ottimale. Per il bambino, le relazioni di attaccamento rappresentano il più importante fattore ambientale che modella lo sviluppo del cervello durante il periodo della sua massima crescita. Tramite la relazione di attaccamento il cervello ancora immaturo del bambino si appoggia alle funzioni mature del cervello del caregiver per organizzare i suoi processi (Siegel, 1999).

Ecco perché i bambini richiedono molto più della mera presenza fisica e attenzione del genitore. Per fare un esempio: i circuiti neurali che governano la vista necessitano dell’esposizione alla luce per potersi sviluppare in modo appropriato. Allo stesso modo, i centri emozionali del cervello richiedono input emotivi sani provenienti dai genitori. I bambini leggono, reagiscono e sono influenzati nel loro sviluppo dallo stato psicologico dei genitori, che passa soprattutto dal linguaggio del corpo: il tono della voce, più o meno tensione nelle braccia mentre li cullano, espressioni facciali, ecc. Secondo Gabor Maté, eminente psichiatra ungherese, il cervello del genitore programma quello dell’infante, per questo genitori stressati crescono bambini il cui sistema di controllo dello stress è molto sensibile (Maté, 2009).

Finché la mente governa l’umore, l’autoregolazione emotiva e il comportamento sociale, le conseguenze biologiche di esperienze avverse nell’infanzia portano a deficit nella vita personale e sociale delle persone che le hanno vissute, inclusa una riduzione della capacità di anticipare conseguenze o di inibire comportamenti inappropriati e autodistruttivi (Joseph, 1999).

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